produzioni tecnofobiche

1986 1992 Tutto ciò che venne prodotto in questo periodo da me e i miei amici era etichettato PRODUZIONI TECNOFOBICHE: erano musiche, spettacoli teatrali, libri di poesie, grafiche, pitture, fanzine, fumetti.

domenica 1 marzo 2015


domenica 9 maggio 2010

Lo sporco impossibile


il libro mai finito è “Lo sporco impossibile”, volevo scrivere un libro punk sul punk un oggetto esteticamente coerente con il contenuto basato sul film di Don Letts “Punk rock movie”, sulla fanzine “Sniffin' glue” e sul vinile “The roxy london W.C.2”. Racconto basandomi su alcuni eventi realmente accaduti le mie emozioni e stati d'animo da spettatore e co-protagonista di quei momenti. Sono pure sensazioni immaginarie, visto che nel 1977 avevo solo 12 anni e vivevo a Venezia, malgrado ciò ascoltavo Now I Wanna sniff some glue!
Scritto a macchina con cancellature, fotocopie, titoli scritti a mano, Lo sporco impossibile è punk.
Penso che il problema principale di questo libro fu dato dalla difficoltà di trovargli un finale, non seppi trarre una conclusione, avevo raccolto un sacco di materiale, in biblioteche, da amici, pacchi di fotocopie di giornali d'epoca...
Andai a Parigi e londra nel 1992 alla ricerca di tracce situazioniste e punk cercando indirizzi e ripercorrendo strade cercando i segni che mi avrebbero aiutato a concludere il mio libro.
Me ne ritornai a Venezia dopo quattro mesi con uno sconsiderato numero di vinili e niente più.
La mia favola non aveva una morale!


“sono un ricercatore, un ricercatore che non trova, cammino in grosse strade di grandi capitali con i miei pochi indirizzi e ciò che rimane di ciò che cerco è praticamente nulla, mura perimetrali di ambienti che hanno accolto Situazionisti, Lettristi, punk e stupidi adolescenti, e cammino, cammino, cammino guardando in cerca anche di un piccolo segno, un graffio, uno sputo. L'amara delusione del non trovato fa viaggiare la mia immaginazione laddove non era ancora arrivata, la mia storia nasce, è la favola di realtà troppo piccole per queste super città. è uno strano sentimento”
“Londra 23 dic. 1992-1977
tempo fa ho letto di un club in cui giovani londinesi si ritrovavano e confrontavano musiche, modi di dire, stili e forse turbati da noie circostanti inebriavano le loro serate con alchoolici e droghe. Un club in particolare era posto degno di novità:Roxy Club. Oggi sono passato proprio in Neal Street al numero 43 dove per poco tempo il club ha rotto le mode. Neal Street è una carinissima stradina del centro londinese, piena, piena di gente che passeggia, e bei negozi, librerie d'arte, fashion, un po' tutto leccato. Sembra quasi impossibile che quindici anni fà i creativi dalle giacche sgualcite erano lì, proprio lì. O forse non c'è nulla di strano. Sono entrato al numero 43: ora il negozio, vende perle bottoni cose del genere artigianali. Non ho guardato bene la merce, ero spinto piuttosto a guardare il locale, a misurarlo con gli sguardi, tutti comperavano, toccavano, guardavano la merce, mentre io colto da emozione son sceso al background floor, si il sottoterra tipico londinese, lì ancora una stanza, non stanzona, stanza: una grossa colonna quasi al centro...
E ho sentito i suoni ubriachi assorbiti dalle vecchie mura del negozio, l'ho visto pieno molto più affollato di quello che era in quel momento, le pareti bianche erano ritornate nere sporche !
Meglio andarsene, che cazzo ci fanno poi con quelle perline merdose.
Nessuna traccia dei creativi.”


“son passato per King's Road esattamente al numero 340, quindici anni fà una grossa scritta rosa sopra la porticina diceva S.E.X., e una nuova cultura era nata, un nuovo modo di indossare le camice e cravatte, la grafica e i capelli finti-tinti. Per chi fosse interessato il locale oggi è in affitto ed è possibile ricominciare tutto da zero in quanto nulla è rimasto, se non le foto in qualche libro dimenticato nelle grosse librerie di charing Cross Road.”
“J. REID STUDIO e144 Liverpool Road N1
Silkscreen 071-6098713”


E' un momento di sconforto a Londra la vita non era facile,vedevo praticamente solo con Adamo,mi mancava la parte creativa, condividere i miei pensieri con altre persone. La solitidine che mi costrinse quella città, decretò la morte del tricheco:
“Bollettino tecnofobico:
La morte del tricheco è ormai segnata. Son passati ormai tre anni dall'ultima produzione tecnofobica su nastro magnetico. Ballabilli è ciccatrice è segno vitale dell'ex creatività.
Sarà veramente morto questo tricheco?
Sembra proprio di si, anche se le produzioni tecnofobiche continuano a sfornare materiali, ma niente più musica.
Il tricheco è morto.
I prossimi eventi importanti potrebbero nascere dalle ceneri dell'anfibio: trip d'elite, soho quartet stagnano tra progetti, ideali altrui, vacanze, noie e pigrizie. Anche queste sono produzioni tecnofobiche.
ILLUSIONI & EVASIONI”




sabato 8 maggio 2010

Topolido


c'è un topo
E il gatto?
no, il gatto non c'è
c'è un topo da solo
un topo come?
un topo in bianco e nero
c'è il formaggio?
no, non c'è nemmeno quello
e io cosa ci scrivo di un topo senza un gatto,
senza formaggio e senza tana,,, cosa fa questo topo?
si diverte viaggia si trasforma pensa incontra un
sacco di personaggi curiosi e poi s'addormenta
ah, beh, allora...

Topolido nacque nel 1991 dalla mano di Elvis, era un fumetto. Le avventure di un ratto metropolitano, un po' tossico, un po' musicista leader dei Trip d'elite. Erano tavole molto curate graficamente, meticolose con segni ostentati allo stesso tempo molto raffinati che davano al fumetto un carattere tutto personale. Disegni semplici, elementari ma carichi di grafie. elvis mi chiese un giorno di srivergli il testo per una delle sue storie topolidiane.


Da questo fumetto ci ispirammo per una nuova band i Trip d'elite, per l'appunto. Una versione “pop” dei Death tricheco con una formazione instabile vi parteciparono Adamo alle tastiere, alberto lot cantando qualche pezzo e naturalmente i D.T. al completo. compilammo una cassetta remasterizzata in seguito al Pelincovac studio.

1987 1990




Periodicalmente il materiale registrato veniva riascoltato (ore ore ore) e alcuni brani, quelli che ci sembravano carini venivano riversati in una cassetta c46 (46 minuti) o più raramente c60 venivano montati, tagliati riordinati e veniva dato un titolo didascalico il più delle volte ispirato dai suoni e dalle atmosfere del pezzo … in un certo senso.
Questo trio di musicisti sperimentali si chiamava DEATHRICHECO oppure Death tricheco.


Ecco i titoli di queste cassette che normalmente la produzione non superava le 20 copie:

- Perché quando parlo non ci sei
- Ballabilli
- Deathricheco e le montagne d’Austria
- Anfibi Mamiferi tour






ASCOLTA L'INTERVISTA DI RICKY MOLOTOV AI DEATH TRICHECO
Get your own Moonk!



E’ su nastro anche una intervista mai pubblicata fatta da Ricky Molotov per la rivista Aquaalta (fanzine veneziana). Tra il 1987 e 1988 Ricky Molotov vive un momento di iperattività! Crea e gestisce la fanzine AQUAALTA, pagine fotocopiate estremamente polemiche descrivevano una città in mano a turisti, politici, e commercianti, potrei dire estremamente politicizzata rispetto le pagine di delirio grafico poetico di Box-in, moto distante da noi, non nei concetti bensì nel modo di esporli, così come i Molotov si differenziavano dai Klisma opaco, ma ricky ci appoggiava e ci invitava volentiri alle sue iniziative marchiate COLLETTIVO MUSICALE VENEZIA UNDERGROUND e ad una serie di concerti rassegna intitolati “fuori dal gioco” dove elvis partecipò anche come presentatore ufficiale, una sorta di Pippo baudo in giacca fucsia Al San Remo dei punk veneziani.
Ricky scrive:


SCONSIDERAZIONI.
FUORI DAL GIOCO/ Nella miriade di manifestazioni che si sono viste quest'estate in città, il COLLETTIVO MUSICALE VENEZIA UNDERGROUND è stato l'unico ad organizzare concerti gratuiti fatti da giovani per i giovani. Chiunque ha potuto suonare secondo le proprie possibilità ed esprimersi in libertà senza paranoie di gare o classifiche tanto care ai signori “accesi” o altri Pippi Baudi lagunari.
La cecità dei giornalisti dei quotidiani locali è totale.
Dopo cinque giorni di concerti in pineta a S. Elena il Gazzettino pubblica una sua inchiesta su S. Elena abbandonata e snobbata dai grandi spettacoli “comunali”:
Lo schematismo dei quotidiani locali non si può trasgredire. Nei cinque giorni di concerti a S. Elena non una parola su cosa stava accadendo.
Ma nessun problema anche questo vuol dire essere fuori dal gioco.
In città cresce spasmodicamente l'attesa per il leon d'oro che a parte le solite banalissime e melense canzoni veneziane quest'anno offre: “NUOVI FERMENTI ROCK” veneziani.
ooooh oooh
gondoeta
oooh oooh
la laguna
oooh oooh
te voio ben
dame un baseto!


Tutto ciò che venne prodotto in questo periodo da me e i miei amici era etichettato PRODUZIONI TECNOFOBICHE:
erano musiche, spettacoli teatrali, libri di poesie, grafiche, pitture, fanzine, fumetti.

Dalle musiche di Anfibi Mamiferi Tour nasce uno spettacolo, una sorta di concerto con scenografie dipinte, luci wood, proiezioni di diapositive e vetrini dipinti, balletti, scene mimate e due sgangherate subrette che distribuivano finte pillole (caramelle) al numeroso pubblico. Un’unica data realizzata in aula magna dell’accademia di belle arti di Venezia ebbe un discreto successo, Vi partecipò oltre ai tre tricheco, adamo gusella e Mario gazzari per alcune parti di mimo, e Susanna "..." In qualità di soubrette assieme ad Anto potente.
Lo spettacolo in aula magna nacque durante il periodo di occupazione della stessa nel 1987. Con elvis partecipavamo spesso alle assemblee degli studendi dove si discuteva sia di cose prettamente politiche, ovvero tattiche di protesta studentesca, venivano formulati documenti, divisi i ruoli tra studenti... Le solite cose che si fanno durante una occupazione studentesca. Oltre a questa sezione di lavoro estremamente noiosa c'era una parte di studenti che si occupava di iniziative "culturali" esposizioni blah blah blah. Le assemblee servivano anche per proporre tali eventi, fu così che i death tricheco si proposero e non furono ben graditi, da quello che ricordo durante una assemblea in cui non venne approvato il nostro progetto, mi irritai alquanto e decidemmo così di fare comunque lo spettaccolo senza appoggio studentesco, scegliendo di nostra iniziativa l'aula magna. Durante gli allestimenti dello spettacolo il prof. Montanaro che comunque voleva fare la sua lezione di Storia del cinema si ritrovò l'aula impraticabile a causa "di quel patume puzzolente" che noi chiamavamo scenografia (erano dei teli scenografici riciclati dipinti con maestria con pigmenti e colla di coniglio ormai andata a male, da qui il tipico sgradevole odore di cadavere). Ci fu una vivace discussione tra il prof e Alberto lot che stava in quel momento allestendo. Il Prof. dovette andarsene facendo la sua solita figura , Lot dopo avergli dato dello stronzo, colpito emozionalmente sparì fino a qualche giorno dopo dello spettacolo. Avevamo studenti contro... e padroncino
dell'aula contro....


Simultaneamente Elvis provocava situazioni di indegno con i concerti dei Lobotomia, trio composto da Lui, Alvise Vatova e un batterista con chiari disturbi mentali , alla performance accademica suonarono “Lobotomia quella vacca di tua zia” e “pastassuta col ton” brani offensivi e volgari con chiari attacchi al direttore della scuola e corpo docenti.

Tutto ciò che venne prodotto in questo periodo da me e i miei amici era etichettato PRODUZIONI TECNOFOBICHE:
erano musiche, spettacoli teatrali, libri di poesie, grafiche, pitture, fanzine, fumetti.




Dello stesso periodo è il corto “scherzi e turbinose turbe psichiche…Aghiaccianti adiacenti.
Girato con una telecamera Video8 con musiche tratte da un mio nastro solista intitolato “Canzoni d'amore” per lo più musica ambient, riprendendo una diapositiva di mio cugino Stefano proiettata sul muro di camera mia, L’inquietante espressione alla jack nicolson del primo piano del cugino non ha avuto un granchè di successo al Amburg short festival.


Scherzi turbinose turbe psichiche, agghiaccianti adiacenti erotiti.
Masturbazioni paleolitiche e non solo donne, bensì travestiti. Nasce come video-poema e annuncia ancora una discrepanza totale tra titolo-immagine, immagine-musica, musica-titolo. Nulla vuol essere didascalico.

nel 1992 le produzioni Tecnofobiche confezionano due raccolte di poesie,un libricino di fumetti ed un libro (breve storia del movimento punk)

hah!
di Adamo Gusella del 1992, contiene una ventina di poemi alternati a fotografie per lo più paesaggi urbani metropolitani sono fotocopie bianco e nero imbullonate tra loro.


N.Y.C.
stanchi di giustificare qualsiasi eccesso
appoggiamo i corpi alla fontana

mangiando ananas
appendiamo gli sguardi alle cime dei grattacieli

non provate a fermarci

siamo giunti ad acquistarel'eleganza delle verticali
in un abito al mercato delle pulci


“Poesie moderne per i nuovi gratacieli” era una consistente raccolta di poesie mie, il libricino era stato concepito come potlach, ovvero un oggetto da regalare o da barattare, un operazione sal sapore tipicamente situazionista. La copertina verde metallizzato conteneva fotocopie in bianco e nero di poesie battute a macchina con illustrazioni di Elvis e alcuni collage miei.

Non so se dovrò
sognare ancora la tua pelle
pelle pallida...
in fretta, oggi i miei
pensieri devono fuggir,
e nuovi spazi o forse
nuovi sogni rincorrerò
per poi bruciar.

Manifesto teorico: Polimorfosi musicale.

-Costruire attraverso la voce, le corde vocali il rumore, la musica incoscia polimaterica esente da schemi riconducibili ad un unico momento di ritornello un continuo susseguirsi di immagini, polveri, nebbie di foschia. Scale cromatiche che son memorie in contrasto contunuo e spesso l'orizzontalità del suono.
-Rumori: percussivi, fluidi, modulazioni di urla gracchianti, espulsione di catarri.
_ Distruggere il mito tecnologico della nuova musica ritrovando nel forte fruscip di macchine povere ed elementari, la poesia, la musica, il pensiero di noi ascoltatori e ancor prima costruttori distruttivi.
- L'elegante caos in ripetizione: vetri, legni, plastiche, vecchi vinili, strumenti rotti, scordati, inventati.

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