produzioni tecnofobiche

1986 1992 Tutto ciò che venne prodotto in questo periodo da me e i miei amici era etichettato PRODUZIONI TECNOFOBICHE: erano musiche, spettacoli teatrali, libri di poesie, grafiche, pitture, fanzine, fumetti.

domenica 9 maggio 2010

Lo sporco impossibile


il libro mai finito è “Lo sporco impossibile”, volevo scrivere un libro punk sul punk un oggetto esteticamente coerente con il contenuto basato sul film di Don Letts “Punk rock movie”, sulla fanzine “Sniffin' glue” e sul vinile “The roxy london W.C.2”. Racconto basandomi su alcuni eventi realmente accaduti le mie emozioni e stati d'animo da spettatore e co-protagonista di quei momenti. Sono pure sensazioni immaginarie, visto che nel 1977 avevo solo 12 anni e vivevo a Venezia, malgrado ciò ascoltavo Now I Wanna sniff some glue!
Scritto a macchina con cancellature, fotocopie, titoli scritti a mano, Lo sporco impossibile è punk.
Penso che il problema principale di questo libro fu dato dalla difficoltà di trovargli un finale, non seppi trarre una conclusione, avevo raccolto un sacco di materiale, in biblioteche, da amici, pacchi di fotocopie di giornali d'epoca...
Andai a Parigi e londra nel 1992 alla ricerca di tracce situazioniste e punk cercando indirizzi e ripercorrendo strade cercando i segni che mi avrebbero aiutato a concludere il mio libro.
Me ne ritornai a Venezia dopo quattro mesi con uno sconsiderato numero di vinili e niente più.
La mia favola non aveva una morale!


“sono un ricercatore, un ricercatore che non trova, cammino in grosse strade di grandi capitali con i miei pochi indirizzi e ciò che rimane di ciò che cerco è praticamente nulla, mura perimetrali di ambienti che hanno accolto Situazionisti, Lettristi, punk e stupidi adolescenti, e cammino, cammino, cammino guardando in cerca anche di un piccolo segno, un graffio, uno sputo. L'amara delusione del non trovato fa viaggiare la mia immaginazione laddove non era ancora arrivata, la mia storia nasce, è la favola di realtà troppo piccole per queste super città. è uno strano sentimento”
“Londra 23 dic. 1992-1977
tempo fa ho letto di un club in cui giovani londinesi si ritrovavano e confrontavano musiche, modi di dire, stili e forse turbati da noie circostanti inebriavano le loro serate con alchoolici e droghe. Un club in particolare era posto degno di novità:Roxy Club. Oggi sono passato proprio in Neal Street al numero 43 dove per poco tempo il club ha rotto le mode. Neal Street è una carinissima stradina del centro londinese, piena, piena di gente che passeggia, e bei negozi, librerie d'arte, fashion, un po' tutto leccato. Sembra quasi impossibile che quindici anni fà i creativi dalle giacche sgualcite erano lì, proprio lì. O forse non c'è nulla di strano. Sono entrato al numero 43: ora il negozio, vende perle bottoni cose del genere artigianali. Non ho guardato bene la merce, ero spinto piuttosto a guardare il locale, a misurarlo con gli sguardi, tutti comperavano, toccavano, guardavano la merce, mentre io colto da emozione son sceso al background floor, si il sottoterra tipico londinese, lì ancora una stanza, non stanzona, stanza: una grossa colonna quasi al centro...
E ho sentito i suoni ubriachi assorbiti dalle vecchie mura del negozio, l'ho visto pieno molto più affollato di quello che era in quel momento, le pareti bianche erano ritornate nere sporche !
Meglio andarsene, che cazzo ci fanno poi con quelle perline merdose.
Nessuna traccia dei creativi.”


“son passato per King's Road esattamente al numero 340, quindici anni fà una grossa scritta rosa sopra la porticina diceva S.E.X., e una nuova cultura era nata, un nuovo modo di indossare le camice e cravatte, la grafica e i capelli finti-tinti. Per chi fosse interessato il locale oggi è in affitto ed è possibile ricominciare tutto da zero in quanto nulla è rimasto, se non le foto in qualche libro dimenticato nelle grosse librerie di charing Cross Road.”
“J. REID STUDIO e144 Liverpool Road N1
Silkscreen 071-6098713”


E' un momento di sconforto a Londra la vita non era facile,vedevo praticamente solo con Adamo,mi mancava la parte creativa, condividere i miei pensieri con altre persone. La solitidine che mi costrinse quella città, decretò la morte del tricheco:
“Bollettino tecnofobico:
La morte del tricheco è ormai segnata. Son passati ormai tre anni dall'ultima produzione tecnofobica su nastro magnetico. Ballabilli è ciccatrice è segno vitale dell'ex creatività.
Sarà veramente morto questo tricheco?
Sembra proprio di si, anche se le produzioni tecnofobiche continuano a sfornare materiali, ma niente più musica.
Il tricheco è morto.
I prossimi eventi importanti potrebbero nascere dalle ceneri dell'anfibio: trip d'elite, soho quartet stagnano tra progetti, ideali altrui, vacanze, noie e pigrizie. Anche queste sono produzioni tecnofobiche.
ILLUSIONI & EVASIONI”




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